Guadagnare Online: perché "Non Solo Soldi"

Piccola Guida per guadagnare con l’Affiliate Marketing

Aggiornato il 17 Settembre, 2023 da nonsolosoldi

Affiliate Marketing o marketing di affiliazione: un settore in costante espansione dove – in effetti – ci sono molte persone che guadagnano piuttosto bene. Ma cos’è esattamente? Come funziona? Ecco una piccola guida per rispondere alle domande più frequenti e inziare a compiere i primi passi.

Affiliate Marketing: è pieno di articoli che promettono di divulgare sistemi per guadagnare migliaia di dollari in pochi giorni. Ovviamente la maggior parte sono cialtronate 🙂 ma questo lo sapevate già: se troppi gridano “al miracolo” è facile che di miracoli ce ne siano ben pochi.

Invece in questo caso esiste un fenomeno concreto che – se gestito correttamente – può produrre risultati interessanti.

Ma partiamo dall’inizio.

Cos’è l’Affiliate Marketing?

L’Affiliate Marketing è una strategia di comunicazione basata sulla collaborazione tra un’azienda che vende un prodotto o un servizio e un partner esterno che a sua volta proporrà quel prodotto o servizio a una determinata porzione di pubblico.

Pensate a un blog di recensioni sulle macchine fotografiche: nella recensione (ovviamente positiva) di una certa Nikon l’autore inserirà anche il link all’e-commerce dove poterla acquistare. Ecco: se il blog ha aderito al programma di affiliazione di quell’e-commerce, per ogni acquisto concluso da un visitatore proveniente dal blog, quest’ultimo percepirà una commissione dall’e-commerce.

Qual è la differenza tra Pubblicità tradizionale e Affiliate Marketing?

Nella Pubblicità tradizionale, l’azienda comunica direttamente al pubblico i propri prodotti o servizi. Con le strategie di Affiliate Marketing, l’azienda cerca partner che parlino al proprio pubblico dei prodotti dell’azienda. In altre parole, l’azienda non parla del propri prodotti ma delega altri a parlarne, altri che hanno precedentemente investito per costruire un rapporto con un segmento di pubblico coerente con i prodotti dell’azienda.

Nella Pubblicità tradizionale l’azienda promuove i propri prodotti (o servizi) attraverso i mezzi di comunicazione (TV, Radio, Affissioni, Internet, etc.). Potrebbe anche scegliere di promuovere se stessa, quindi di rendere il proprio marchio (brand) più conosciuto al pubblico, e in questo caso adotterà iniziative di “below the line”: Prada che sponsorizza Luna Rossa non sta dicendo esplicitamente “comprate la mia borsa X perché è molto utile e bella”, cerca invece di rendere il brand Prada più conosciuto, legandolo a una roba forte come può essere un’imbarcazione importante in un torneo di rilevanza mondiale, e il beneficio ricadrà così su tutti i suoi prodotti, non solo su una determinata borsa.

In mezzo a tutte le persone che compongono quel “pubblico” esposto alla Pubblicità tradizionale – o in mezzo a tutti quelli che seguono Luna Rossa – ci saranno i potenziali clienti di Prada: tanto più sarà centrata la comunicazione, tanto maggiore sarà la quota di potenziali clienti raggiunti.

Ed è chiaro che per l’azienda che investe in comunicazione è importante che la dispersione (la quantità di pubblico raggiunto al quale non gliene frega niente del prodotto) sia minore possibile.

E’ un po’ come quando comprate le albicocche al mercato: non le potete assaggiare tutte prima, per sapere se sono tutte buone, e le comprate a peso, quindi ne acquistate un gruppo.
Diciamo che ne avete acquistate 20: la speranza è che, tra quelle 20, ce ne siano il più possibile buone, perchè le avete pagate tutte, non solo quelle buone. Se le avete pagate 10 euro e solo 5 sono buone, ognuna di quelle albicocche vi sarà costata 2 euro; se sono buone 15, quelle 15 vi saranno costate 66 centesimi l’una.

Semplificando, Pubblicità o albicocche è uguale.

Con l’Affiliate Marketing invece si può fare in modo che tutte (o quasi tutte) le albicocche siano buone. Figo, no?
In altre parole: i visitatori di un blog di recensioni sulle macchine fotografiche (giusto per riprendere l’esempio di prima), secondo voi, cosa stanno cercando? Ovviamente macchine fotografiche 🙂 E quindi quel blog è il mediatore ideale tra il “venditore” di macchine fotografiche e il pubblico potenzialmente interessato ad acquistarne uno.

Non c’è dispersione, quei lettori stanno tutti cercando una macchina fotografica.

Chiaramente, anche in questo caso ci sono molte sfaccettature:

  • intanto bisognerà distinguere tra chi cerca una macchina economica, chi costosa, chi semplice, chi professionale. Nella recensione di una Nikon D850 forse l’autore potrebbe “anche” segnalare l’esistenza della Canon EOS 5D Mark IV, con il relativo link di acquisto di entrambe (cosa che può fare se ha aderito al programma di affiliazione Amazon, per esempio, dove sono in vendita entrambe le macchine);
  • altro elemento: chi cerca macchine fotografiche di fascia alta (delimitiamo una nicchia nella nicchia) a cos’altro è interessato? Perché, una volta che l’editore ha investito in sito, hosting e contenuti per attirare lettori sul suo blog, deve cercare di monetizzare il più possibile. Potremmo quindi dire che chi cerca macchine fotografiche di fascia alta è un fotografo professionista, e quindi viaggia per lavoro (= linee aeree, alberghi, bed&breakfast), ha bisogno di informazioni sui posti (= guide) e forse gli serviranno parti di ricambio e materiali di consumo fotografici (= accessori).
    Ma se è un fotografo professionista che viaggia molto per lavoro (nicchia nella nicchia della nicchia) forse guadagna bene, e magari potrebbe regalarare una bella borsa di Prada al/alla top model che frequenta.

Come nasce l’Affiliate Marketing

Ma l’Affiliate Marketing com’è venuto fuori? Come si è venuto a creare un mercato di miliardi di dollari, nel quale lavorano milioni di persone (molte delle quali anche con un discreto successo economico)?

Diciamo intanto che questa strategia ha origini remote: pagare qualcuno per dire che il nostro prodotto (che sia un bene, un servizio o anche noi stessi) è valido è una roba che risale alla notte dei tempi.
In tempi meno remote, pensate alle cosiddette “marchette” sui giornali: articoli apparentemente spontanei – magari di firme autorevoli – dove si raccontavano le meraviglie di questo o quel prodotto.
La pubblicità moderna si è rapidamente impadronita del meccanismo: il testimonial importante che si lega a un prodotto sostanzialmente fa questo, cerca di trasferire verso un prodotto il legame che ha costruito con i propri fan.

E poi arriva Internet e i Social Network 🙂
All’inizio c’erano solo i banner, e sembrava tutto molto semplice: impression e click, basta, tutto qui.
Poi si è iniziato a parlare di ROI (return of investment), di OTS (opportunity to see), di RTB (real time bidding), di Programmatic, di Native Ads … insomma, è diventato un gran casino: i sistemi di gestione sono diventati sempre più complessi, molte competenze si sono dovute evolvere per restare la passo con i tempi, tanti paradigmi sono crollati per essere rimpiazzati da altri più “conformi”.

Di certo l’efficacia della pubblicità si internet è andata pian piano riducendosi, e di conseguenza è sceso il prezzo: in Italia per esempio il CTR (click-through rate, la percentuale di quelli che fanno click) per l’email marketing è del 2,12%, ed era del 3,35% l’anno prima (fonte GetResponse 2022: https://www.getresponse.com/resources/reports/email-marketing-benchmarks#average-results-by-country ); per gli annunci Google Ads, ItaliaOnLine (https://www.italiaonline.it/risorse/ctr-di-google-ads-qual-e-il-numero-ideale-4841 ) ci parla di 1,91% per gli annunci di ricerca e 0,35% per gli annunci display. Premesso che questi dati andrebbero sempre verificati su più fonti, appare comunque evidente che siamo ben lontani dai valori di un tempo, quando una campagna banner (analoga agli annunci display) faceva con facilità un CTR del 5%.

Da qui l’esigenza di esplorare nuove strategie di comunicazione, più efficaci per l’azienda e più remunerative per l’editore. Ed ecco l’Affiliate Marketing.

Come si fa l’Affiliate Marketing?

Detto tutto ciò, veniamo al sodo: come si fa questo benedetto Affiliate Marketing? Qual è il modo per guadagnarci dei soldi?

Il processo è abbastanza semplice, in realtà:

  1. cerchiamo un programma di affiliazione interessante, sia per la retribuzione prevista che per le condizioni applicate e ovviamente il tema trattato (e ci sono siti apposta per queste ricerche);
  2. iscriviamoci a quel programma. Una volta che saremo stati approvati potremo prelevare il nostro link di affiliazione;
  3. prepariamo un contenuto (articolo? landing page? post sui social? email?) nel quale inseriremo il nostro link di affiliazione;
  4. infine, troviamo il modo per dare visibilità a questo contenuto.

Detto così, sembra una cosa che potrebbe fare anche un bambino. Ma ovviamente non è così: nessuno regala i soldi, e l’Affiliate Marketing non fa eccezione. Serve esperienza, competenza, strategia e tanta, tantissima costanza perché i risultati potrebbero impiegare del tempo ad arrivare.

Per fortuna, c’è anche qualcuno che è disposto a condividere le proprie esperienze e strategie, consentendoci così di accorciare i tempi ed evitare qualche sbaglio.

Tra le varie strategie condivise, questa che vi riproponiamo è una delle più convincenti, sia per il tipo di indicazioni che per la fonte (un importate forum di specialisti).

L’Affiliate Marketing in 5 step

Ecco la strategia passo-passo:

  1. Andate su Clickbank (https://www.clickbank.com/ ) o Affbank (https://affbank.com/ ) e cercate un programma che paghi almeno 100 euro a conversione. L’impegno (anche economico) per ottenere una conversione – che sia da 10 o 100 euro – è il medesimo, quindi tanto vale dedicarsi a quelle che fanno guadagnare di più.
  2. A questo punto, prima di iniziare la campagna, vi servirà un tracker per tracciare le conversioni. Bemob (https://www.bemob.com/ ) vi consente di gestire gratis fino a 100k eventi/mese, ma ce ne sono anche altri, tutti ugualmente validi, a partire da Voluum (https://voluum.com/ ) o FunnelFlux Pro (https://funnelflux.com/ ).
  3. Il passaggo successivo sarà di creare una VSL landing page (Video Sales Letter landing page) che sostanzialmente è una landing page che include un video pensato per vendere il prodotto. Non cercate di diffondere direttamente il link al vostro contenuto, vi serve una VSL landing page per predisporre al meglio il vostro visitatore: se fate una ricerca su Google ne trovate decine.
  4. Per portare il traffico sulla vostra VSL Landing Page vi servirà una creatività (un annuncio pubblicitario): su AffBank (https://affbank.com/ads-spy-tool? ) trovate decine di esempi in tutte le lingue, esempi che potete scaricare e modificare in base alle vostre necessità. Non limitatevi a una sola creatività ma sperimentate con divese versioni per fare tutte le prove del caso e arrivare pian piano a identificare la comunicazione più efficace.
  5. Per finire, vi serve il traffico: Google o Bing se siete alle prime armi, ZeroPark (https://zeropark.com/ ) o anche RapidHits (https://www.rapidhits.net/ ) per qualcosa di più evoluto, o infine la Native Ads con i soliti Outbrain (https://www.outbrain.com/it/native-advertising/ ), Taboola (https://www.taboola.com/it/pubblicita-nativa ) e simili.

Da questo momento in poi, parleranno i conti: quanti soldi dovrete spendere in comunicazione per arrivare a una conversione. Se la remunerazione è 100 euro a conversione, e per fare una conversione dovete spendere 100 euro su Google, Facebook o Taboola, vi resterà un profitto di 50 euro.

Che differenza c’è tra una landing page e una VLS landing page?

Lo scopo di una landing page è acquisire lead: il caso più comune è la registrazione a una newsletter, dove la conversione non è monetaria ma punta ad aumentare il valore delle risorse dell’azienda; una landing page con una Video Sales Letter all’interno invece è strutturata per la vendita di un prodotto/servizio, per cui la conversione è assolutamente monetaria.

Dove pubblicare le landing page?

Le landing page si possono pubblicare direttamente in un vostro dominio oppure – se non avete un dominio e un hosting – potete usare uno dei tanti servizi presenti in rete. Qualche esempio: Instapage (https://instapage.com/blog/how-to-publish-a-landing-page ), SendPulse (https://sendpulse.com/features/landing-page-builder ), Wix (https://www.wix.com/blog/2015/11/create-a-powerful-free-landing-page-in-under-an-hour/ ).

Non dimenticate poi di condividere il link della vostra campagna (quello con il tracker, ovviamente), sia sui social network che in qualche campagna di email marketing, se avete una lista di contatti da utilizzare.

Se volete conoscere altre opportunità per Guadagnare Online, leggete il nostro articolo https://nonsolosoldi.click/guadagnare-da-casa-quali-sono-le-possibilita/.