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Website flipping: come funziona, come guadagnare da casa

Aggiornato il 17 Settembre, 2023 da nonsolosoldi

Il website flipping non può mancare tra le opzioni per guadagnare da casa.

Ma cos’è il website flipping e come si può guadagnare?

Il concetto di flipping ha origini antichissime: fondamentalmente è l’acquisto di un prodotto da completare o riparare per poi rivenderlo a un prezzo più alto.

Letteralmente “flipping” significa “capovolgere”, in questo caso inteso sia verso il prodotto che verso la proprietà dello stesso, in quanto entrambi vengono trasformati.

Come si applica questa strategia ai siti web?

Sostanzialmente si tratta di creare un sito (o di comprarlo già fatto) per rivenderlo.
Le strade del website flipping sono due:

  1. si mira a vendere il sito così com’è, magari con tutte le opzioni già configurate (es.: WordPress, Analytics, Cookie, Privacy, Google Search Console, etc.). In questo caso il beneficio del cliente sarà di disporre subito di un sito totalmente funzionante;
  2. al contrario, si crea un sito (o si acquista) per farlo crescere, sia in termini di utenti/traffico che di ricavi pubblicitari, per poi rivenderlo in un secondo momento. In questo secondo caso, chi acquista il sito sta comprando un’attività già avviata, con i propri ricavi e quindi che rende denaro già da subito.

Quale strategia scegliere?

Non c’è una strategia migliore di un’altra nel website flipping, tutto dipende anzitutto dalla vostra vocazione: se siete veloci a mettere su un sito in WordPress e a configurarlo correttamente, vi conviene la prima strada; se invece avete talento (e risorse) per far decollare il traffico di un sito e sapete anche come monetizzarlo, vi converrà seguire la seconda strada e vendere l’attività già avviata.

Fate quindi qualche prova: un sito pronto, senza traffico e monetizzazione, può essere venduto a 300 euro, forse meno. Se impiegate un’ora per farlo, state guadagnando 300 euro l’ora; se ne vendete 2 al giorno, guadagnate 600 euro al giorno; se il vostro volume di vendita è 5 al mese, state guadagnando 1.500 euro al mese. Quindi considerate i vostri tempi, la vostra capacità di “piazzare” il prodotto, le vostre esigenze economiche e le aspettative.

Il website flipping è una strada che andrebbe provata in ogni caso – se avete un minimo di competenza – perché potrebbe rivelarsi un’ottima soluzione per guadagnare da casa e costruire così uno stipendio alternativo: in fondo, è la tipica attività che si può fare nei momenti morti e non richiede particolare impegno.

Chi è il cliente e cosa cerca?

I clienti del website flipping, come abbiamo accennato, sono divisi in due categorie.
Nella prima categoria troveremo persone o imprese che hanno bisogno a stretto giro di un sito pronto, da adattare con interventi minimi alle proprie esigenze (rinominarlo, inserire contenuti, etc.). In questo caso è certmente più rapido e probabilmente più economico acquistare un sito pronto, se non altro per il tempo che si risparmia nel cercare uno sviluppatore, spiegare le proprie esigenze, verificare, approvare o correggere il lavoro.

Viceversa, il cliente che si rivolge a un sito già avviato è qualcuno che cerca l’investimento, quindi andrà a guardare soprattutto i fattori economici: i ricavi esistenti, la loro progressione nel tempo, i costi, la frequenza di pubblicazione di nuovi contenuti, le strategie per alimentare il traffico.

Avrà quindi bisogno delle risposte ad alcune domande base: quanto sono cresciuti i ricavi nel tempo? Di conseguenza, quanto possono ancora crescere? Quanti contenuti bisogna pubblicare ogni settimana? E quanto costa approvvigionarsi di questi contenuti? Quanto costa acquisire traffico? Che spazio c’è ancora nella nicchia di riferimento del sito?

Sono domande ovvie, però sarà meglio prepararsi tutte le risposte in anticipo. Allo stesso modo, sia in questo che nel primo caso, sarà bene avere un documento tecnico con tutte le specifiche – dominio, hosting, WordPress, account Google per Analytics e Google Search, Cookie – e per ognuna di queste voci (e di qualsiasi altro servizio) indicherete utente e password, scadenza, costo del rinnovo. Tanto più sarete professionali nel passaggio delle consegne, tanto più sarete apprezzati, vi farete un buon nome e renderete la vita più semplice al vostro cliente (risparmiandovi tante richieste di info per il futuro).

Infine, considerate anche che il cliente potreste essere voi: per esempio nel caso vogliate provare l’affiliation marketing ma non avete ancora esperienza. In questo caso, potreste acquistare un sito già pronto, opportunamente configurato per l’affiliation marketing ma che non genera ancora ricavi importanti, e di conseguenza non particolarmente oneroso.

Come trovare i clienti?

Il website flipping non è un mercato enorme, ma neanche piccolo. Per questo motivo esistono siti specializzati, nei quali potrete mettere in vendita i vostri prodotti.
Parliamo di Flippa e Empire Flippers , tanto per citare i due più noti, ma stanno venendo fuori anche altri player. Potete mettere il vendita il vostro sito a un prezzo fisso oppure in asta, a voi la scelta secondo la modalità che preferite.

Sono poi sempre validi i soliti sistemi: nessuno vi impedisce infatti di avere un vostro sito nel quale presentate il vostro “catalogo”, sito che comunicherete sui social e in pubblicità.
Anche all’interno dello stesso sito che intendete vendere sarà bene mettere un link “acquista questo sito” o simile, nel quale presentate il prodotto ed eventualmente la vostra richiesta.

Non accettate negoziati con clienti anonimi: i siti di website flipping seri non accettano utenti anonimi, e se un utente anonimo vi contatta rifiutate il contatto. Ci sono solo motivi pericolosi per i quali un utente vuole restare anonimo, e comunque non potrebbe funzionare perché voi, per trasferire proprietà del sito e dei vari servizi, avrete bisogno dell’identità del nuovo proprietario.

Registrare il dominio e scegliere l’hosting

L’hosting e il dominio sono due elementi delicati del website flipping: se è vero che un hosting si può sempre cambiare, è anche vero che il valore del vostro sito dipenderà dalla differenza tra ricavi e costi, soprattutto se avete scelto la strada della vendita del sito già avviato.

Al tempo stesso però un hosting poco performante significa sito lento e quindi meno ricavi e un posizionamento SEO punitivo. Infine, se l’hosting è economico e veloce ma la gestione è infelice, non vi fare certo apprezzare dal vostro cliente. Bisogna quindi trovare un compromesso tra costo, qualità, usabilità, ovviamente senza esagerare.

Un buon servizio di hosting è certamente Interserver : parte da un prezzo molto basso – € 2,5 al mese – è veloce ed è facile da gestire.

Se invece amate la privacy e vi interessa un hosting anonimo perché siete riservati e preferite evitare le luci della ribalta, allora la scelta è certamente Shinjiru : veloce, semplice, efficace e molto riservato, anzi riservatissimo. Potete addirittura scegliere in quale giurisdizione attivare il vostro hosting, in modo da non incappare in norme restrittive e leggi che impongono di rivelare nomi e cognomi.

Se invece preferite una soluzione più classica per l’hosting, certamente SiteGround farà al caso vostro: è una scelta di qualità – quindi magari riservatela ai vostri prodotti più importanti – solo il primo anno allineata con i prezzi di mercato perché al primo rinnovo i prezzi salgono un po’ sopra la media. Vale però comunque la pena di provarlo, anche per avere un quadro più completo dell’offerta del mercato.

Ricordatevi che – se avete scelto di “creare e vendere subito” – vi conviene avere un singolo hosting per sito, in modo che – se concludete la vendita – passate direttamente l’accesso al compratore. Se invece mettete più siti nel medesimo hosting, poi dovrete gestire la migrazione del dominio e del sito, e non sempre tutto fila liscio.
Viceversa, se pensate di far crescere i vostri siti, quindi di tenerli almeno qualche mese, allora andrà bene un hosting multidominio, vi costerà certamente meno e vi consentirà di ridurre l’investimento iniziale.

E per il dominio? Il punto di partenza è sicuramente Expired Domains : qui trovate migliaia di domini scaduti, abbandonati o non rinnovati, da molto o da poco tempo, quindi più o meno freschi. Per ogni dominio troverete indicati i back link, la data di prima registrazione e tutti i dati che vi consentiranno di valutarlo. Una vera miniera d’oro: un dominio “stagionato” è più facile da posizionare, così come un dominio con tanti backlink. Certo, dovrete analizzare cosa ha fatto quel dominio e da dove partono questi backlink per evitare di prendere un dominio “tossico”, ma non è difficile.

Anche SpamZilla può essere un buon posto dove cercare il vostro dominio giusto: la logica è un po’ diversa, è un servizio con una subscription (c’è anche la versione free, non temete) e fanno loro stessi una ricerca e scrematura dei domini. Anche questo, da provare.

Poi, per registrare il dominio, le alternative sono tante: Namecheap è una delle più economiche, Godaddy una delle più smart, Njalla una delle più anonime.

Nel website flipping i criteri di scelta del dominio sono semplici: sito da vendere subito? Vi basta un dominio mediamente accativante, tanto è facile che l’acquirente lo cambierà; sito da far crescere? Ragionate bene perché per far crescere il vostro sito – nel traffico e nei ricavi – dovrete scegliervi una nicchia, rimediare contenuti validi, posizionare il sito, e quindi anche il dominio avrà la sua importanza e dovrà preferibilmente contenere la keyword per la quale intendete posizionarvi.

Acquisire i contenuti

Soprattutto se avete scelto di far crescere il vosto sito, vi serviranno contenuti da pubblicare. La cosa migliore è scriverli da soli, cercando di appassionarsi almeno un po’ all’argomento di cui si scrive. Se proprio siete negati o avete identificato una nicchia promettente della quale non sapete davvero nulla, allora potete rivolgervi a Fiverr per cercare un freelance che scriva al posto vostro.

Volendo, ci sarebbe anche un’altra strada, non proprio pulita ma a suo modo interessante, seguita da qualche vecchio volpone del website flipping:

  • andate su Expired Domains e cercate un dominio interessante, che sia stato parte di un sito con contenuti e traffico (dai report di Expired Domains si può capire facilmente;
  • una volta scelto, prima di acquistarlo andate su Wayback Machine e cercate quel sito: qui trovate gli snapshot del sito nel tempo, e se siete fortunati quel sito aveva contenuti interessanti che – a suo tempo – sono stati l’origine del traffico che generava;
  • copiate quei contenuti; adattateli un minimo, comprate il dominio e ricostruite il sito com’era nel suo momento di splendore.

Certo, così non arricchite la rete di contenuti nuovi e originali, però non si può avere tutto, no? In ogni caso, occhio al copyright: magari prima di ripubblicare questi contenuti, cambiateli un po’, anche con l’acquito di qualche tool di AI tipo Quillbot.

Per le foto invece potete serenamente rivogervi a Unsplash o Pexels. In realtà ci sono davvero tanti posti dove potete trovare foto e anche video “free for commercial use”: provate a guardare in questo articolo .

Traffico e Utenti

Punto spinoso del website flipping: come ottenere traffico e utenti?
Se l’idea e “creare e vendere”, non è un vostro problema; viceversa, se lo volete far crescere, bsognerà pensarci e anche rapidamente.
Le fonti di traffico si dividono un “gratuite” e “a pagamento”.

Quelle gratuite – che poi sono gratuite per modo di dire, perché comunque c’è il valore del vostro impegno – non sono poche e possono funzionare molto bene.
Quora, Facebook e gli altri social network, i post su Medium.com, YouTube, Pinterest: tutte fonti di traffico, se gestite correttamente. Questo video potrebbe esservi d’aiuto.

Website flipping: fonti di traffico fee

Se invece avete un budget di comunicazione, allora il gioco cambia: Google Ads è certamente la prima scelta, magari con un pochino di Facebook Ads e qualcosa su quei canali più noti agli operatori del settore, come ad esempio ZeroPark.

Anche nel website flipping il SEO ha un’importanza cruciale anche in questo caso: infatti Google vi farà pagare meno i click se la vostra pagina è correttamente ottimizzata rispetto alle keyword sulle quali state investendo.
Per essere chiari: io posso scegliere di fare una campagna per la keyword “musica” con il mio sito che tratta di cibo per cani, però pagherò il click a caro prezzo; se invece investo su “alimentazione casalinga per cani” con lo stesso sito, il click mi verrà a costare poco. Quindi, con la stessa spesa, otterrò più click.

Montetizzare

Eccoci arrivati al vero punto critico: portare a casa i soldi.
Nel website flipping il processo per monetizzare i vostro sito parte da lontano: identificare una nicchia, trovare le keyword, produrre o acquisire i contenuti, scegliere il dominio, posizionarsi con il SEO.
A quel punto potrete inziare a pensare alla pubblicità e all’affiliation marketing.

Per la pubblicità, potete tranquillamente partire con Google Adsense che è certamente lo strumento più veloce. Tra l’altro, anche se non è scritto da nessuna parte, il sospetto che Google sia contento se il vostro sito utilizza tutta la suite di servizi Google – quindi Analytics, Search Console, Google Ads e Google Adsense – è piuttosto diffuso (e non ci sarebbe nulla di male, alla fine …).

Altro discorso è l’affiliation marketing: in questo caso, nel vostro contenuto – correttamente posizionato per le keyword opportune – ci saranno link a prodotti gestiti da questo o quel programma di affiliazione (un po’ come vedete in quesrto articolo 😉 )

Funziona? Certo, se in effetti il vostro contenuto è posizionato correttamente, per le keyword corrette, e genera traffico. Chiaramente i link che metterete devono rappresentare un vantaggio anche per l’utente: non ha senso segnalare un prodotto più caro di altri analoghi, che l’utente potrebbe facilmente trovare con una semplice ricerca su Google.

Studiate bene le offerte, non garantite che un certo servizio è migliore o più conveniente di altri se non ve ne siete accertati. Inserite valore, non inganno.

Concludendo: il website flipping può essere una soluzione interessante per costruire uno stipendio alternativo. Se puntate alla rapidità, la strada sarà fare siti per venderli; se volete qualcosa in più, allora dovrete prima far crescere i vostri siti.

Il website flipping è un modo per fare la stessa cosa ma in tanti modi diversi, ogni volta affrontando argomenti e tematiche nuove. Il tipo d attività che tutti quelli che detestano la noia potrebbero essere contenti di intraprendere.

Il website flipping si coniuga abbastanza bene con l’attività su Canva: una modesta competenza con questo strumento vi potrebbe essere d’aiuto nella creazione dei vostri siti e vi potrebbe consentire, allo stesso tempo, di proporvi come freelance, come indicato in questo articolo: Guadagnare con Canva.

Se invece cercate una strategia più “naturale” per costruire il vostro stipendio alternativo, provate a leggere Coltivare i Funghi in Casa.