Aggiornato il 8 Dicembre, 2022 da nonsolosoldi
8 dicembre 2022: Google identifica come pericolosi i link verso EarnApp, per cui li abbiamo tolti da questo articolo. Se vi interessa però il tema “guadagnare con la propria ADS”, potete leggere ques’altro articolo su Honeygain
Si può davvero guadagnare qualcosina mettendo la nostra ADSL a disposizione di EarnApp? Sarebbe bello, vero?
Cos’è EarnApp
EarnApp è un’iniziativa di Bright Data, un’azienda specializzata nelle analisi di mercato e nel data mining.
La proposta di EarnApp è molto semplice: “hai un’adsl? E hai anche uno smartphone, un PC, un Mac, un Raspberry, insomma una device funzionante? Allora scarica la nostra app – disponibile per quasi qualsiasi piattaforma – e noi useremo un po’ del traffico della tua ADSL, traffico che ti pagheremo in base al Paese nel quale vivi e alla quantità di Giga che avremo usato.“
E fin qui, sembra tutto molto bello e semplice.
Quanto si guadagna?
Quanto pagheranno? Se sei in USA o in Germania, per esempio, ti prendi 1 dollaro a giga; se sei in Italia, in Francia, in UK, scendi a 0,5 dollari a giga; sempre meglio dei Finlandesi o degli Indiani, che scendono a 0,1 dollari a giga (comunque su sito EarnApp trovate tutto).
Però ora viene il bello: quanti giga useranno? MMMMMHHH …..
Come utilizzano la mia connessione?
Intanto, che ci fanno? Da quanto scrivono, Bright Data ha clienti (importanti) che hanno bisogno di sapere come funzioneranno i loro servizi o le nuove funzionalità che stanno per rilasciare, in base al Paese di provenienza del visitatore.
Se pensate a grandi operatori internazionali, tutto sommato ci sta che vogliano sapere quale sarà l’esperienza utente degli americani, degli italiani o dei francesi.
E visto che – per questi grandi player internazionali – non tutti i Paesi hanno lo stesso valore, saranno disponibili a pagare di più per avere informazioni relative ai visitatori di Paesi più redditizi.
Purtroppo – e lo dico con profondo rammarico, perché l’idea era super-intrigante – i giga richiesti sono davvero pochini. Forse i primi tempi avevano meno aderenti, e quindi li sfruttavano di più; forse l’epidemia e i lockdown hanno reso meno interessante questo specifico servizio offerto da Bright Data. Chissà, non lo sapremo mai.
Cosa non fare
Aggiungiamo anche che se l’IP dell’utente è dietro una VPN … viene penalizzato (quindi non fatevi venire strane idee, tipo usare una VPN per far finta di stare negli Stati Uniti 😉 )
Di certo oggi l’entusiamo di alcune recensioni su Trustpilot è difficilmente comprensibile, vista l’esiguità dei ricavi (https://it.trustpilot.com/review/earnapp.com )
Molte di queste recensioni positive però riportano anche il codice di affiliazione dell’autore della recensione: lascio a voi trarre tutte le conclusioni del caso.
EarnApp rientra nello scenario – molto più ampio – di tutte quelle iniziative che ci potrebbro consentire di guadagnare con quello che abbiamo: in altre parole, mettere le nostre “cose” – l’adsl? la casa? la macchina? – a disposizione della comunità, in cambio di una retribuzione.
Pensate ad AirBnB per le case oppure a Uber o Lyft per l’auto.
Questo “affitta te stesso o le tue cose” da un lato ha alcune valenze ecologiche di tutto rispetto – dal minor costo per i turisti grazie ai Bed & Breakfast al riutilizzo della propria auto nei momenti morti – però è anche il segnale di una profonda crisi della classe media, che si ritrova alla ricerca di nuove fonti di reddito per integrare le entrate mensili.
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